LUTTO NELLA FAMIGLIA CONSOLARE ONORARIA

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La recente scomparsa del Comm. Pierantonio Costa, avvenuta in Germania all’età di 81 anni, ha lasciato un gran vuoto in tutta la famiglia consolare onoraria. 

Nel Comm. Costa - Console Onorario d’Italia a Kigali (Ruanda) dal 1988 al 2003 e Primo Presidente Onorario dell’UCOIM nel 2006 - erano racchiuse tutte le qualità che dovrebbero caratterizzare la figura e la finalità del Console Onorario, ovunque esso operi, rappresentandone un modello da seguire.

Non possiamo, infatti, dimenticare la pagina che ha saputo scrivere nella storia del Console Onorario, in occasione dei tre mesi del genocidio ruandese del 1994. In concerto con rappresentanti della Croce Rossa e di svariate Organizzazioni Internazionali, il console Costa -pur non essendo un missionario, ma un noto imprenditore- decise di ascoltare la sua coscienza, anche a discapito della sua incolumità, per mettere in atto una serie di azioni straordinarie. Mise a disposizione del prossimo la sua umanità e i suoi beni salvando quasi 2.000 persone, tra cui 375 bambini, servendosi dei privilegi di cui godeva quale rappresentante diplomatico, della sua rete di conoscenze e del suo stesso denaro, allo scopo di ottenere i visti di uscita dal Paese.

Per questo suo notevole operato, è stato insignito dal Governo italiano della Medaglia d’Oro al Valore Civile.

Il Console Costa era solito affermare: “In mezzo a tanta violenza e sofferenza, qualcosa avevo fatto. Solo questo. Questo e niente di più, ma col costante rammarico che si poteva fare di più” – “Ho solo risposto alla mia coscienza. Quello che va fatto lo si deve fare”. 

Il giornalista di Famiglia Cristiana, Luciano Scalettari, nella pubblicazione “La lista del Console” scrive: “Costa era un Giusto. Ma, soprattutto, era un uomo normale che aveva saputo comportarsi in modo straordinario. Non aveva ambizioni al martirio, non si considerava un eroe, non riteneva di aver fatto un granché. Non era il missionario che si dà totalmente agli altri, né il rambo pronto a opporre il proprio petto ai proiettili. Perciò, in teoria, la sua impresa era alla portata di tutti”. 

Anche l’UCOI ha voluto riconoscere questi suoi meriti assegnandoGli nel 2006 il “Premio Filippo Gramatica” con la seguente motivazione “per la dedizione, il coraggio, la tenacia nella funzione –da lui resa come missione- di Console Onorario d’Italia a Kigali che permisero di salvare duemila persone dall’eccidio che flagellò il Ruanda nel 1994”.

Alla famiglia Costa, gli Organi Sociali dell’UCOI e dell’UCOIM porgono le più tristi e sentite condoglianze.

 

 

Avv. Elio Pacifico

Segretario Generale UCOI-UCOIM


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