News e Attività

Unione dei Consoli onorari in Italia alla cerimonia di Premiazione della Mostra del Cinema di Venezia

Mattia Carlin, Vicepresidente dell’Unione dei Consoli Onorari in Italia UCOI ha presenziato alla cerimonia di premiazione della 79^ edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Di seguito si riporta un suo commento all'evento. 
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"Il cinema internazionale ha avuto un ruolo centrale nell’avvicinare l’Italia al resto del mondo, Innumerevoli storie, immagini, volti e paesaggi raccontati con la forza inimitabile racchiusa nella pellicola hanno segnato un  profondo rapporto culturale e credo di amicizia  nell’ambito delle nostre società internazionali. La Mostra vuole favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, di spettacolo e di industria, in uno spirito di libertà e di dialogo.
La passione e il talento italiani hanno affascinato Hollywood nel corso degli anni. L’Accademy si e’ mostrata particolarmente ricettiva nei confronti del cinema italiano, facendo dell’Italia il primo paese per numero di Oscar come miglior film straniero. A sua volta, la società italiana è stata profondamente influenzata da film e attori di tutto il mondo, molti dei quali celebrati con entusiasmo sul tappeto rosso del più antico festival cinematografico del mondo, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica  di Venezia.
Ed è qui che stasera mi trovo – e ringrazio sentitamente dell’invito graditissimo – per vivere con gioia ed ammirazione, anche da cittadino veneziano, la serata di Chiusura e Premiazione della 79ªMostra Internazionale d’Arte Cinematografica, al Palazzo del Cinema del  Lido di Venezia.
Ho condiviso con piacere, questa mia partecipazione con l’amica e stimata attrice e conduttrice televisiva italiana, Antonella Salvucci.
In qualità di Vicepresidente dell’Unione dei Consoli onorari in Italia UCOI con sede al Circolo degli Affari Esteri a Roma, ho pensato all’importanza del cinema per aver fatto conoscere o incuriosire il pubblico internazionale verso la figura del Console Onorario con il film, appunto, “Il Console onorario (The Honorary Consul) è un film del 1983 diretto da John Mackenzie, con l’attore Richard Gere tratto dal romanzo omonimo di Graham Greene. Forse oggi più che mai sarebbe bello riproporre un nuovo film sul tema, con una sceneggiatura magari ambientata a Venezia. La sceneggiatura potrebbe essere già in qualche cassetto ma certamente non chiuso a chiave.
Felicitazioni
Leone d’oro all’americano All the beauty and the bloodshed"

LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE UNIVERSITARIA COME STRUMENTO DI DIPLOMAZIA SCIENTIFICA

di Gian Battista Parigi 

Università degli Studi di Pavia

 

L’incontro fruttuoso e sinergico fra i Consoli Onorari (= diplomazia) e l’Università (= scienza), quale quello realizzato   fra UCOI e Università di Pavia, è la rappresentazione icastica di cosa può essere la “diplomazia scientifica”, cioè il ricorso ad attività tipicamente universitarie per favorire l’incontro e la collaborazione fra i popoli, ed in particolare fra l’Italia ed i Paesi partner.

Per approfondire le caratteristiche di questa attività – la cooperazione internazionale universitaria -  farò ricorso al famoso aforisma di S.Tommaso “Omne trinum est perfectum” (Summa Theologiae) suddividendo la mia presentazione in tre terne di definizioni.

La prima terna è relativa alle finalità che la cooperazione internazionale deve perseguire, ed è espressa da tre termini inglesi ormai acquisiti nella terminologia della cooperazione, anche perché difficilmente traducibili in italiano: empowerment, ownership e capacity building.

Empowerment”, cioè sviluppo come liberazione dall’esclusione e quindi possibilità per ogni essere umano di dispiegare i suoi diritti e le sue capacità. “L’empowerment si focalizza sugli individui, cerca di cogliere se essi sono all’interno di un percorso con il segno positivo, qualcosa che assomigli ad un progresso, ma anche e soprattutto all’interno delle persone e delle comunità locali. Empowerment è accresciuta consapevolezza”. (1)

Se si vuole realmente favorire lo sviluppo endogeno dei Paesi partner, in particolare di quelli africani, è necessario trasmettere alle future classi dirigenti di questi Paesi le conoscenze etiche, concettuali, manageriali che le rendano capaci di promuoverne lo sviluppo: questo è il concetto insito nella parola “empowerment”, traducibile più come “capacitazione” che come “presa di coscienza” o “emancipazione”. Questo processo può essere certamente stimolato e favorito dall’interazione con le Università, chiamate per loro specifica missione alla formazione delle giovani generazioni, in tutti i campi del sapere implicati nello sviluppo umano integrale di una popolazione.

Lo sviluppo come ownership: partecipazione ma anche il far proprio, l’interiorizzare il processo di allargamento delle capacità personali, la libertà di non dover dipendere, nemmeno dagli aiuti che arrivano dai Paesi “ricchi”. Solo attraverso la ownership  l’ empowerment non rimane un concetto avulso dalla realtà pratica, o peggio subìto come imposizione ad un’attività non concepita come “propria”, bensì viene interiorizzato e sentito come parte del proprio personale progetto di vita e di sviluppo.

L’acquisizione di nuove conoscenze e conseguenti capacità, interiorizzate come proprie, rende pratico e concreto il concetto di capacity building, “costruzione delle capacità” delle giovani generazioni dei Paesi partner a gestire un ospedale, organizzare un database, sviluppare una fabbrica, fondare una Università, guidare un governo, stimolare cioè lo sviluppo integrale del proprio Paese.  Si tratta quindi, in estrema sintesi, del passaggio dalla aid effectivenessalla development effectiveness auspicato già nel Fourth High Level Forum on Aid Effectiveness celebrato nel Novembre 2011 a Busan, Corea del Sud: dall’efficacia dell’aiuto all’efficacia per lo sviluppo, quale unica possibile soluzione per garantire un reale sviluppo sostenibile dei Paesi partner.

La seconda terna di definizioni rappresenta le caratteristiche che dovrebbero connotare ogni progetto di cooperazione internazionale, e che mi piace definire come “le tre S della cooperazione”: Strategia, Sinergia, Sostenibilità.

Ogni progetto di cooperazione deve nascere da una precisa visione strategica che prenda in debita considerazione le peculiarità ambientali, culturali, religiose, geografiche, storiche dei luoghi e delle persone che il progetto stesso vuole servire (i beneficiari, diretti e indiretti). Non vi è più posto per interventi parcellari e scoordinati, originati magari da una pur apprezzabile reazione emotiva o da un casuale sovrapporsi di coincidenze e sviluppati senza un adeguato e preventivo studio delle problematiche che il progetto stesso vorrebbe affrontare.

Le molteplici e complesse sfaccettature dei problemi presenti nei Paesi partner fanno sì che le competenze specifiche di una singola organizzazione della società civile (OSC), o di una Università, o di un ente pubblico, o di una istituzione privata non siano sufficienti a fronteggiarli adeguatamente. Si rende quindi necessario unire le multiformi e svariate competenze di ognuno in un approccio sinergico che le potenzi vicendevolmente:  ad esempio, le OSC vantano spesso una grande conoscenza dei luoghi in cui sono presenti da anni, ed hanno una buona capacità logistica, ma non dispongono dei mezzi culturali avanzati necessari per un adeguato affronto dei problemi; per converso le Università possono fornire questi mezzi, ed appoggiarsi alle OSC per supplire alle proprie carenze logistiche o di coinvolgimento con le popolazioni da servire.  Lo stesso può dirsi delle interazioni pubblico-privato, ancora da studiare a fondo in tutte le loro potenzialità. In questo stesso ambito ricade l’attuale esperienza di collaborazione fra UCOI-UCOIM  e Università: una sinergia ancora tutta da esplorare ma potenzialmente di grande interesse. Altrettanto fondamentale a questo proposito è il coinvolgimento dei partner locali nella ideazione e concretizzazione stessa dei progetti di sviluppo insieme disegnati: “co-operare” nella sua stessa etimologia implica il passaggio dal “lavorare per” al “lavorare con”.

Per finire, “sostenibilità” è una delle parole-chiave di ogni intervento di sviluppo, al punto tale da essere stata prescelta dall’ONU per definire l’Agenda 2030, nella definizione dei 17 Sustainable  Development Goals, che - a differenza dei precedenti otto Millennium Development Goals (2000-2015) -  si indirizzano all’intera popolazione del Pianeta e non solo a quella dei Paesi un tempo definiti “in via di sviluppo”. Un progetto che non sia sostenibile nel tempo (“meglio che niente, almeno facciamo qualcosa !”)  comporta il grave rischio di lasciare dietro di sé una situazione peggiore di quella esistente prima della sua realizzazione. 

Consentitemi un esempio forse banale tratto dalla mia esperienza di chirurgo pediatra. Immaginate due bambini affetti entrambi da labioschisi, o “labbro leporino”, viventi in due villaggi africani vicini. Le rispettive famiglie sono ormai rassegnate alla situazione, ritenuta magari una maledizione lanciata da qualche witch doctor e comunque irrimediabile. Una équipe di chirurghi plastici europei giunge in missione “una tantum” e corregge con successo la malformazione in uno di questi bambini: la madre dell’altro viene informata della cosa, e piena di speranza corre a portare il proprio piccolo ai grandi medici venuti da lontano, solo per scoprire che sono partiti il giorno prima e che non torneranno mai più. Pensate davvero che la sua rassegnazione sarà uguale a prima?

La terza terna di termini è relativa alla caratteristica scansione tripartita della “mission” universitaria, tipicamente definita come Formazione, Ricerca e Terza Missione (meglio definita come “impegno civile” oppure “outreach”). La declinazione di questi termini nel mondo della cooperazione internazionale universitaria è attualmente oggetto di una approfondita rivisitazione, grandemente favorita dalla interazione (sinergia !) fra i 40 Atenei italiani riuniti nel Coordinamento Universitario per la Cooperazione allo Sviluppo (CUCS), organizzazione riconosciuta formalmente dalla Conferenza  dei Rettori delle Università italiane (CRUI). Quanto segue è largamente basato su documenti in costante elaborazione da parte del CUCS, e rappresenta la base concettuale sulla quale si vogliono sviluppare i futuri progetti di collaborazione con i Paesi partner e con tutti gli stakeholders della cooperazione, ovviamente inclusa l’UCOI.

Per quanto attiene l’Alta Formazione, ci si propone di arricchire con nuove professionalità i percorsi formativi offerti dalle Università sia agli studenti italiani interessati alla cooperazione internazionale sia soprattutto a quelli dei Paesi partner, da preparare e specializzare in specifiche aree professionalizzanti, preferibilmente nelle stesse Università locali adeguatamente supportate ed integrate dalla collaborazione con gli Atenei italiani. Scopo di questa attività formativa è preparare professionisti in grado di svolgere un ruolo originale e proattivo nelle trasformazioni della società, nel Nord e nel Sud del Mondo.  

Secondo aspetto della mission universitaria è la Ricerca per lo sviluppo locale, capace di condividere con le Università dei Paesi partner i più avanzati strumenti di ricerca scientificadestinati a produrre innovazione mediante l’elaborazione di nuovi modelli di sviluppo appropriati, partecipati, condivisi e in grado di creare sviluppo autonomo, associati al relativo necessario trasferimento tecnologico. Un ulteriore, nuovo ambito di ricerca per lo sviluppo è quello legato alla valutazione dell’efficacia, efficienza ed impatto dei progetti implementati, basata su metodologie allineate allo stato dell’arte delle buone pratiche internazionali.

La terza missione universitaria, declinata nel mondo della cooperazione internazionale allo sviluppo, è appunto quella che possiamo definire Diplomazia Scientifica, tema fondante questo scritto. Fra le diverse possibili definizioni del concetto sottolineiamo il contributo che le Università possono dare al dialogo fra i popoli partendo dalla vasta rete di relazioni internazionali, di reciproca conoscenza e di dialogo di cui molti Atenei dispongono. Fra le espressioni della diplomazia scientifica, oltre alla promozione della cooperazione scientifica fra istituzioni di Paesi diversi, possiamo annoverare le attività di capacity building delle amministrazioni pubbliche di ogni livello nella formulazione di politiche e programmi congiunti, oppure la promozione del potenziale innovativo di un territorio  mediante le attività prima descritte di ricerca per lo sviluppo, che includano anche la condivisione di conoscenze, infrastrutture, personale qualificato.  Un particolare aspetto della diplomazia scientifica risiede nella lunga tradizione di interazione che le Università hanno con il settore pubblico e quello privato, che le pone quindi nella posizione di facilitare i rapporti fra i diversi settori. Ricordiamo infine a questo proposito come molti dirigenti e professionisti oggi operanti in posizioni di alto rilievo nei Paesi partner siano stati formati presso Atenei italiani, e mantengano così col nostro Paese rapporti privilegiati di conoscenza ed impegno nei rispettivi reciproci campi di interesse.

Con questo richiamo alla diplomazia scientifica possiamo così chiudere il cerchio e tornare al passaggio iniziale di questo scritto, dove si giustapponevano le peculiarità dell’ UCOI – UCOIM e dell’Università di Pavia. Per dare un significato concreto ed operativo (o se si preferisce, richiamando qualche riga sopra, un significato strategico, sinergico e sostenibile) a questa interazione, i due enti hanno sottoscritto nel dicembre 2021 un Accordo Quadro di Partenariato, declinato poi in una serie di possibili iniziative pratiche  immediatamente realizzabili.

Anche qui ne proponiamo una terna, sempre in omaggio a un grande accademico e dottore della Chiesa  quale S.Tommaso d’Aquino:

  • La nostra Università – attraverso la Commissione per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo(CICOPS), che  mi onoro di presiedere - bandisce ogni anno una serie di borse di studio, destinate a giovani accademici in staff presso le Università dei Paesi partner, al fine di potenziarne le capacità didattiche e di ricerca. Le borse vengono assegnate sulla base del valore del CV del candidato e del progetto proposto; da regolamento, a parità di valore scientifico delle candidature ricevute, viene data la priorità a quelle di studiosi provenienti da Università che abbiano in atto un MoU con il nostro Ateneo. Sulla base dell’accordo stretto con l’UCOI, la stessa corsia preferenziale  viene offerta ai candidati formalmente presentati da un Console onorario appartenente all’UCOI-UCOIM.
  • Qualora un Console Onorario volesse intraprendere iniziative a favore del sistema universitario del Paese rappresentato, fruendo di donazioni, fund raising, cene benefiche e quant’altro necessario per il finanziamento di una borsa di studio, la nostra Università gli può mettere a disposizione la capacità logistica e di accoglienza di giovani studiosi stranieri solidamente sperimentata appunto con le borse CICOPS, assumendoci la responsabilità della selezione dei candidati in base al valore scientifico delle proposte avanzate, senza rinunciare in alcun modo ai più elevati standard di qualità. L’Università garantirebbe inoltre l’esenzione da ogni tipo di tassa di frequenza per l’accesso a biblioteche, laboratori, strutture ospedaliere, a tutte le strutture cioè della rete formativa accademica. 
  • Un’iniziativa di più ampio respiro e più a lungo termine potrebbe essere l’organizzazione di eventi congiunti, anche in modalità online per semplificarne lo svolgimento, in cui realizzare una “triangolazione” fra UCOI-UCOIM, Università di Pavia ed Università dei Paesi rappresentati Questa iniziativa potrebbe inserirsi nell'ambito di una strategia più complessiva tesa a delineare insieme la direzione e gli obiettivi che si intendono perseguire congiuntamente, coinvolgendo ove ritenuto opportuno anche CUCS, MAECI e AICS.

Il sistema universitario italiano rappresenta un patrimonio inestimabile in termini di varietà e profondità di competenze, sia per quanto riguarda i diversi settori scientifico-disciplinari, sia per quanto riguarda specifiche aree geografiche, ed è alla costante ricerca di occasioni e di luoghi dedicati allo scambio delle conoscenze: convegni, seminari, dibattiti aperti, pubblicazioni. L’UCOI e l’UCOIM configurano un altrettanto vasto patrimonio di rappresentanza del mondo nel nostro Paese e del nostro Paese nel mondo.

Cosa possa nascere da questa interazione trova il suo unico limite nella nostra immaginazione e reciproco impegno. Come disse un giorno il mahatma Gandhi: “…dobbiamo avere il coraggio di nutrire un sogno e le competenze per realizzarlo”. Sulle competenze non c’è dubbio, sul coraggio… sta a noi. 

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  • G.Vaggi: La cooperazione come empowerment e dialogo. In: V.Cani, G.B.Parigi (a cura di) Le radici della cooperazione internazionale all’Università di Pavia.Centro Internazionale Cooperazione per lo Sviluppo- CICOPS Università degli Studi di Pavia, giugno 2012, pag. 79 ISBN 978-88-907440-0-6 

 

 


 nota sull'autore

Il Professore Gian Battista Parigi è Direttore della Scuola di Specializzazione di Chirurgia Pediatrica presso l' Università degli Studi di Pavia; Presidente del Centro Internazionale per la Cooperazione allo Sviluppo (CICOPS) della Università di Pavia; Coordinatore del Centro per la Cooperazione Internazionale presso IRCCS Policlinico "S.Matteo" di Pavia e Presidente UEMS Section and Board of Paediatric Surgery di Bruxelles.

Premium International Florence Seven Stars Edizione 2022. Premiati l'Ambasciatore Carlo Marsili e il Vicepresidente UCOI Mattia Carlin

A ridosso della Festività di San Giovanni, patrono della città di Firenze, si è tenuta la premiazione dei vincitori del Premium International Florence Seven Stars Edizione 2022. La cerimonia si è svolta sulla Gran Terrazza Belvedere al Palazzo Plus Florence di Firenze. Madrina della cerimonia la Professoressa Marisa Settembrini, dell’Accademia di Brera di Milano. La cerimonia di premiazione è avvenuta nel corso del Gran Concerto d’Estate Fiorentina, tenuto da valenti professionisti dell’Accademia Fiorentina di MusicArea di Firenze sul “Belvedere” del Plus Florence.

Il premio, vanto della Città di Firenze con la sua internazionalità, vive destinazioni colte, mirate, professionali e va alle migliori figure delle arti, della cultura e della scienza, alle imprese innovative, a quel Made in Italy con capacità tali di generare significative ricadute positive negli ambiti sociali, culturali, ambientali e produttivi. Così che è l’assegnazione del Premium International Florence Seven Stars ad accreditarne il valore e ad esserne degna testimonianza.
La giuria internazionale, composta da nove giurati e presieduta dallo storico dell’arte moderna e contemporanea, Prof. Carlo Franza, intellettuale di chiara fama, attraverso più sessioni di lavoro ha proceduto anche quest'anno alla rosa dei vincitori.
Premio per la Cultura a S.E. Amb. Carlo Marsili. Brillante diplomatico italiano, figura internazionalmente nota per essere stato ambasciatore e ancora oggi attivo per la presidenza onoraria UCOI e UCOIM, con la grande passione per la scrittura e la storia, è presenza certificata per la sua manifesta esperienza, professionalità e signorilità. E per questo ampio panorama di interessi portati avanti con qualità, impegno, passione e innovazione oggi gli viene tributato il Premium International Florence Seven Stars 2019 per la Cultura avendo spaziato sul mondo globale e sui mille volti della contemporaneità.
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Premio Il Diplomatico dell’Anno a S.E. Amb. Gaetano Cortese. Già illustre ambasciatore in più sedi del mondo e fra i più illustri diplomatici della Farnesina, oggi attivo nel campionare con volumi-documento, tomi insuperabili, storia, diplomazia, cultura e arte, vive l’attenzione della cultura italiana e internazionale da sempre attenta al suo rigoroso lavoro. La sua direzione e curatela della Collana sulle Sedi diplomatiche e sulle ambasciate Italiane sparse nel mondo è quanto di più prezioso possa lasciare ai posteri chi, come l’amb. Gaetano Cortese ha operato per decenni nella diplomazia con accensione illuminata e signorile, tanto da meritare il Premio con il titolo di “Il Diplomatico dell’Anno”.
Communication in Innovation Seven Stars a Mattia Carlin, vicepresidente dell’Unione dei Consoli Onorari in Italia UCOI. Il veneziano Mattia Carlin, è figura preziosa della comunicazione, di una comunicazione ad ampio raggio che lo ha spesso portato a vivere un traguardo nell'innovazione, nella messa a punto dell'idea di business e della sua realizzazione, e nella creazione di iniziative imprenditoriali finalizzate alle esigenze di cambiamento e innovazione gestionale e organizzativa. Per tali capacità attualizzate gli è meritevole l’assegnazione di questo Premium International Florence Seven Stars 2022 che lo segnala in ambito italiano e internazionale.
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XLII Assemblea Nazionale UCOI e XIII Congresso Internazionale UCOIM: registrazione e le foto dei lavori.

Venerdì 27 maggio scorso si sono svolti a Roma, presso il Circolo degli Esteri, sede di UCOI e UCOIM, i lavori della XLII Assemblea Nazionale UCOI e del XIII Congresso Internazionale UCOIM sul tema “CONSOLI ONORARI: UN RUOLO DI CRESCENTI IMPEGNO E RICONOSCIMENTO”, alla presenza delle massime cariche del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di Ambasciatori accreditati a Roma e di esponenti parlamentari.

Molto numerosa la rappresentanza di Consoli Onorari UCOI da varie città italiane ed appartenenti ad UCOIM, provenienti da molti Paesi, fra cui Brasile, Francia, Portogallo, Regno Unito, Turchia e Uruguay.

I lavori, presieduti dal Presidente Onorario UCOI-UCOIM, Amb. Carlo Marsili, sono stati introdotti dai saluti del Presidente Emerito dell’UCOI Amb. Stefano Ronca e dalla relazione del Segretario Generale UCOI-UCOIM, Avv. Elio Pacifico. Hanno fatto seguito gli interventi dell’Amb. Renato Varriale, Direttore Generale per le Risorse e l’Innovazione; del Min. Plen. Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, del Min. Plen. Claudio Miscia, Vice Capo del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica (in rappresentanza dell’Amb. Inigo Lambertini, impegnato in un evento istituzionale a Napoli).

E’ stato letto il messaggio di apprezzamento e di auguri inviato dal Presidente della Commissione Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati, On. Piero Fassino, impossibilitato ad intervenire per sopraggiunti impegni parlamentari. 

Il successivo, fruttuoso dibattito è stato arricchito dalle testimonianze, dalle proposte e dalle richieste dei numerosi Consoli Onorari e dall’interazione con i rappresentanti della Farnesina, che hanno fornito puntuali chiarimenti, suggerimenti ed affidamenti.

I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con l’intervento del Prof. Gian Battista Parigi, Responsabile per la Cooperazione Internazionale dell’Università degli Studi di Pavia, che ha illustrato le potenzialità dell’Accordo di cooperazione firmato nel dicembre scorso dall’Ateneo con UCOI-UCOIM.

I saluti ed i ringraziamenti della Dott.ssa Oya Izmirli, Presidente UCOIM e dell’Amb. Daniele Verga, Presidente UCOI, hanno concluso i lavori assembleari.

La registrazione video e le foto sono riportati integralmente nel riquadro sottostante. Inoltre è in preparazione l’Annuario Diplomatico Consolare 2022, giunto alla sua 42ma, che contiamo di distribuire nella prima decade di luglio.

Saranno inseriti nel sito gli interventi dei Consoli Onorari partecipanti alla XLII Assemblea Nazionale UCOI e XIII Congresso Internazionale UCOIM


Locandina invito Assemblea UCOI Congresso UCOIM 2022

 

E' possibile prendere visione della registrazione integrale dei lavori cliccando sul riquadro sottostante: 

 

 

La galleria fotografica contente le fotografie della giornata assembleare e congressuale sono disponibili cliccando QUI

 

 

Rinnovato l'Exequatur del Console Generale Ferruccio Falconi, associato UCOI.

Con viva partecipazione l'Unione dei Consoli Onorari in Italia (UCOI) e la Unione dei Consoli Onorari Italiani nel Mondo (UCOIM) accoglcono la notizia del rinnovo dell'Exequatur del Capitano Ferruccio Falconi, Console Generale Onorario del Lesotho e associato UCOI. 

"Il Capitano Comandante Ferruccio Falconi batte un nuovo record: è il Console Onorario Generale più anziano al mondo in servizio". 

Questa l'apertura dell'articolo del Gazzettino (di cui si riporta la versione integrale) a firma di Lorenzo Mayer dedicata al Console Generale Ferruccio Falconi, membro della Unione dei Consoli Onorari in Italia (UCOI), Ufficiale di Stato Maggiore della Marina - Capitano di lungo corso - Presidente compagnia marittima SITMAR - SUB di Venezia - già Capo pilota del Porto di Venezia e dell’estuario veneto - Direttore di zona per il Veneto della Società Nazionale di Salvamento, Commendatore al Merito della Repubblica Italiana - Stella al Merito del Lavoro - Presidente Istituto “Nave D’Ancona’’.

Falconi console più anziano

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